L' AGCOM Censura del 6 luglio

L'Agcom mette il bavaglio ad Internet
Roma 30 Giugno 2011
Guai in vista per il web italiano: il prossimo 6 Luglio verrà approvata la delibera firmata dell' Agcom (668/2010) che permetterà all'Autorità Garante di chiudere qualsiasi sito web sulla base di semplici segnalazioni di violazione del copyright.
Un intervento che suscita reazioni e chiavi di lettura contrapposte. Da una parte c'è il mondo degli addetti ai lavori del settore dell'industria culturale e dell'intrattenimento, che ritengono indispensabile bloccare le piattaforme digitali illegali per tutelare il diritto d'autore. Dall'altra si è mobilitata una vasta rete di associazioni, studiosi, esperti e difensori del web libero che parlano apertamente di "censura della Rete" una mobilitazione che passa soprattutto attraverso Twitter, Facebook e vari siti Internet.
La soluzione individuata dall'Agcom guidata da Corrado Calabrò ha fatto insorgere il web, per la scelta di creare una procedura rapida e solo amministrativa per individuare possibili violazioni del diritto d'autore e intervenire, anche con ordini di rimozione di contenuti e con il blocco di interi siti. Di fronte a una richiesta all'Agcom, il titolare di un sito o un blog avrebbe 48 ore di tempo per rimuovere contenuti ritenuti illegali, cinque giorni per un contraddittorio e, infine, la prospettiva di venir cancellato dal web.
In poche parole, sarà possibile far chiudere un sito senza alcuna prova reale e tangibile di violazione, con la reale possibilità a questo punto che Agcom diventi a tutti gli effetti una sorte di tribunale.
Una delibera, dunque, dalle basi giuridiche dubbie e considerate senza precedenti in quanto potrebbero portare a una censura su internet che non ha paragoni nel mondo civile.
Le più importanti associazioni per la tutela dei consumatori hanno già dichiarato di voler far ricorso al TAR del Lazio nella speranza che la delibera venga bloccata dal giudice amministrativo, diversamente la lotta contro la decisione dell'Agcom dovrà essere portata a Bruxelles.
Antonio Alla

La vergogna fatta Persona

E' un disastro che il capo del governo ed il suo vice non dicano nulla sul ...potere occulto ed illegale della P 4 , nonostante persino Bossi (l'altro monarca) abbia detto
"noi della lega non facciamo parte di queste porcherie." Speriamo che il popolo (quello delle ultime consultazioni specialmente referendarie) continui a ...capire in quale tranello anestetizzante da ormai molto, troppo tempo è rimasto vittima.