Rinascita Terracina: PIETRO INGRAO : UNA GRANDISSIMA PERSONALITA' DOTAT...

Rinascita Terracina: PIETRO INGRAO : UNA GRANDISSIMA PERSONALITA' DOTAT...: I 100 anni di PIETRO INGRAO                                          NOI DELLA FGCI “Pietro, c’è un ragazzo che vuole parlare con te...

PIETRO INGRAO : UNA GRANDISSIMA PERSONALITA' DOTATA DI UMILTA' SENSIBILITA' E LUNGIMIRANZA UNICHE SIA NEL COMPORTAMENTO CHE NEL PENSIERO. TI VOGLIAMO BENE.


I 100 anni di PIETRO INGRAO
                                         NOI DELLA FGCI
“Pietro, c’è un ragazzo che vuole parlare con te”, gli urlò Laura dall’uscio della sua abitazione di Lenola.“Fallo entrare”, gli rispose Ingrao da una delle stanze dove era intento a studiare.
Così – emozionato e timoroso (Pietro Ingrao era il Presidente della Camera dei Deputati…) – entrai e rimasi a discutere e chiacchierare con lui per oltre due ore.
Era l’estate del 1977 (o forse del 1978) e volle sapere e conoscere tutto di me: degli studi che compivo a Napoli, dei miei interessi culturali, della mia famiglia ( figurarsi, io che da giovane di Azione Cattolica e del Movimento Giovanile della DC provenivo da una famiglia di destra dove mio nonno paterno era stato inumato con la camicia nera e mio papà si inorgogliva a fare il saluto romano ascoltando i “discorsi di Mussolini”….).
Ed io gli facevo domande – ricevendo risposte – come se fossi un giornalista o una persona a lui conosciuta da tempo. In verità Pietro ed io ci eravamo già conosciuti a Napoli qualche mese prima quando al termine di un comizio, nella grande Piazza Trieste e Trento gremita all’inverosimile, l’avevo atteso sotto al palco e gli avevo semplicemente detto: “Onorevole Ingrao sono di Lenola, volevo salutarLa”.
Immediatamente lui si fermò e fece cenno alla scorta ed al servizio d’ordine di proteggerci. C’erano migliaia di persone che volevano salutarlo, che urlavano “Pietro, Pietro, Pietro” per stringergli la mano o per chiedergli un autografo.

Ma lui stette oltre un quarto d’ora a parlare con me, incuriosito su chi fossi, e poi mi disse, con i suoi modi gentili ed affabili: “Quando vengo a Lenola fai un salto a casa mia a trovarmi e parliamo con più calma”.

Così, nell’estate successiva mi presentai e fui ricevuto da lui.
Così è nata questa bellissima amicizia che dura da oltre trentanni e che si è via via rafforzata e sviluppata anche a causa delle vicende politiche che mi hanno “obbligato” – da dirigente provinciale e regionale del PCI e della FGCI – a confrontarmi costantemente e periodicamente con lui.
Poi, nel maggio del 1985 accadde
un episodio che rafforzò ancora di più la nostra amicizia. Al tempo ero già Segretario Provinciale della FGCI e dirigente della Federazione del PCI di Latina.
A Lenola il partito decise di dare vita ad una aggregazione di Centro Sinistra, “Il Campanile” con la parte morotea della DC ed altre componenti della sinistra.
In una bacheca della FGCI avevamo attaccato il Sindaco uscente, Pietro Boccia, il quale in una assemblea pubblica si era meravigliato che il PCI non avesse usato la bacchetta “come si faceva ai tempi nostri”. Boccia era una degnissima persona, però si fece condizionare dal clima accesissimo di confronto e si lasciò andare ad una reazione davvero sopra le righe.
Ingrao quando venne a Lenola per svolgere il comizio di cui abbiamo le foto in un incontro riservato si fece raccontare da me l’accaduto nel dettaglio e il giorno seguente su questo episodio costruì uno dei suoi comizi più belli.

Mentre dal palchetto Ingrao parlava difendendo il diritto dei giovani all’impegno e protestava per la assurda reazione del Sindaco uscente, io piangevo come un bambino perché egli parlava di me e mai avrei immaginato che egli avrebbe fatto diventare l’incidente che mi era capitato (e che io consideravo una baruffa elettorale) un fatto di valore generale..

I nostri incontri e nelle nostre lunghe chiacchierate – a Lenola come a Roma, a casa sua come a casa mia – si infittivano sempre di più e posso dire che non c’era mai alcuna formalità: tutto si svolgeva e si svolge tuttora con molta naturalezza, semplicità e molta cordialità. Anche nelle corrispondenze e nelle lettere che ci siamo scambiate nel corso degli anni dove mi domandava di conoscere in profondità ogni
vicenda della vita politica locale e provinciale.
E poi arrivavano, puntuali, le richieste di approfondimento e di analisi sempre più circostanziate e precise con dati economici, sui fenomeni sociali e culturali di cui trattavamo.
In fondo, sono io ad essere onorato e gratificato della sua amicizia e dal fatto che ho potuto ricevere da Ingrao tanti consigli e testimonianze di fatti della storia d’Italia o di fenomeni culturali che lui ha vissuto direttamente o ai quali ha contribuito in maniera significativa.

Se dovessi dire quali siano i dati caratteriali chi mi colpiscono di più in Ingrao direi senzaltro la sua sensibilità e la sua umiltà. Non dimenticherò mai quando (agli inizi degli anni ’90), nei giorni in cui a Lenola mancava l’acqua potabile, ci rimproverava che non facevamo abbastanza per risolvere questo problema che angustiava la popolazione.

“Io posso permettermi di comperare l’acqua minerale – ci urlava nel telefono – ma quante persone ed anziani non hanno i soldi per acquistarla e vivono nel disagio di non potersi neanche lavare?”.
E - mettendosi a capo di un movimento di popolo che nacque in poche settimane - incominciò a protestare con il Prefetto, con il Governo, con il Consorzio Riuniti degli Aurunci e con tutti coloro che dovevano e potevano decidere e risolvere questo annoso problema che affliggeva Lenola ed i paesi vicini. Così è fatto Pietro Ingrao.

E noi ancora oggi lo amiamo e lo stimiamo immensamente per quanto ha fatto, per il suo coraggio, e per averci insegnato a non girarci mai dall’altra parte quando c’è qualcuno che soffre e che ha bisogno del nostro aiuto.  Grazie ancora, Pietro. 
Auguri per i tuoi splendidi 100 anni e – mi raccomando – stupiscici ancora con la tua lucida lungimiranza e modernità.

Marrigo Rosato 2/3/15  E’ con piacere e soddisfazione che “ ospito ”                                                 sul blog di Rinascita Terracina (e su facebook) questo bellissimo racconto di storia vissuta del compagno Marrigo con il grande ed inimitabile Compagno PIETRO INGRAO. Mi piace anche ricordare una riunione di “Zona”a cui partecipai nella sezione di Lenola, credo nel 76, comunque pochi giorni prima di essere eletto Presidente della Camera. Iniziò il suo intervento, dopo un breve introduzione di un compagno, con il problema della coltivazione e collocazione delle ulive e del olio di Lenola e terminò il suo RAGIONAMENTO con la necessità di avere e lottare per un mondo più equo e solidale con i bisogni reali e concreti delle Persone.

PIETRO INGRAO : UNA GRANDISSIMA PERSONALITA' DOTATA DI UMILTA' SENSIBILITA' E LUNGIMIRANZA UNICHE SIA NEL COMPORTAMENTO CHE NEL PENSIERO. TI VOGLIAMO BENE.                                                                                 Antonio Alla 9/3/2015