Rinascita Terracina: BERLUSCONI 18° prima di scendere in politica

Rinascita Terracina: BERLUSCONI 18° prima di scendere in politica: riconosciuta essere strumento di riciclaggio in favore di Giuseppe Bono. Anche sul conto corrente n° 6410 transitano notevoli e ingiustif...

BERLUSCONI 18° prima di scendere in politica


riconosciuta essere strumento di riciclaggio in favore di Giuseppe Bono. Anche sul conto corrente n° 6410 transitano notevoli e ingiustificati importi; il conto è intestato a Luigi Monti, socio di Virgilio in tutta una serie di società, ma anche in operazioni che portano alla loro incriminazione”.
“La flagrante connivenza della Rasini con Monti e Virgilio rientra nel novero dei più vasti rapporti che la banca intrattiene con esponenti della “mafia dei colletti bianchi”, e con personaggi a essa mafia attigui, come il costruttore Silvio Sonetti (condannato per crac della Concordia a 9 anni di reclusione). Il comune tornaconto è tale che a un certo punto il malavitoso “girò” manifesta alla Rasini la “disponibilità a trattare l’acquisto del pacchetto azionario di controllo della banca dal 51 % al 73% sulla base di una valutazione dell’intero pacchetto di  40 miliardi di lire. L’ operazione di compravendita della banca non andrà in porto, ma è un fatto che la Rasini risulterà particolarmente compiacente con i correntisti mafiosi: il suo direttore generale, Antonio Vecchione, verrà rinviato a giudizio per “violazione dei doveri inerenti al pubblico esercizio del credito”. Vecchione verrà poi condannato a 4 anni, ma solo il 5 giugno del 1987 verrà licenziato. Per quanto riguarda i mafiosi patentati Monti e Virgilio, tutto l’impianto accusatorio verrà cancellato alla Prima Sezione della Corte di Cassazione, presidente dott. Corrado Carnevale, diventato molto noto per questo tipo di sentenze assolutorie, che in tutta onestà gridano vendetta. Il risultato è che i due mafiosi si vedranno restituire tutti i beni mobili e immobili, compreso i soldi che avevano alla Rasini!
Come si vede, questa è l’altra particolarità per cui la Banca Rasini è diventata famosa: essere la banca della mafia. Diciamo subito che questa “particolarità” ha preso piede alla grande dal 1974, all'arrivo del nuovo direttore generale Vecchione, e dei nuovi soci. Ma certamente non ha avuto un comportamento pulito neppure prima. Già la presenza iniziale di Giuseppe Azzaretto da Misilmeri dovrebbe dire molto, ma la Rasini era dedita al riciclaggio di denaro sporco, con quelle stranissime società svizzere del figlíolo dei suo direttore generale. Al proposito, c’è seriamente da ritenne che tutti quei contatti in Svizzera sia stato proprio il padre Luigi a farle conoscere al figlioletto Silvio. (E’ di questi giorni l’affermazione di Berlusconi:“La svizzera mi deve molto”) -  è solo un caso? Forse .  Comunque, se ci fosse ancora qualche dubbio sulla attività della Banca Rasini, c”è Michele Sindona nel 1985 che, alla domanda del giornalista americano Nich Tosches su quali fossero le banche della mafia, rispose: “In Sicilia il Banco di Sicilia, a Milano una piccola banca in piazza Mercanti”. In Piazza Mercanti a Milano c’è”solo la Banca Rasini .  Che pure Umberto Bossi, quando non  si era di nuovo alleato,  confermò su La Padania del 6/10/99 in una delle sue tante dichiarazioni. Erano i tempi in cui Bossi chiamava Silvio Berlusconi “il mafioso  di Arcore”.
E' sempre nell’83, il 30 maggio, che la Guardia di Finanza di Milano, che sta controllando i telefoni di Berlusconi nell’ambito di una inchiesta su un traffico di droga, redige un rapporto investigativo in cui si legge: “E” stato segnalato che il noto Silvio Berlusconi finanzierebbe un intenso traffico di stupefacenti dalla  Sicilia, sia in Francia che in altre regioni italiane (Lombardia e Lazio). Il predetto sarebbe al centro di grosse speculazioni in Costa Smeralda  avvalendosi di società di comodo aventi sede a Vaduz e comunque all’estero. Operativamente le società in questione avrebbero conferito ampio mandato ai professionisti della zona. L’indagine è seguita inizialmente dal pm Giorgio Della Lucia, che passerà poi all’ufficio istruzione     e finirà imputato per corruzione in atti  insieme al finanziere Filippo Alberto Rapisarda, ex datore di lavoro e ex socio di Marcello Dell'Utri. Un inchiesta langue per otto anni. Alla fine del '91 il gip milanese Anna Cappelli archivierà tutto per decorrenza dei termini.                                                                                                                Torniamo alla Banca Rasini, che tra i suoi clienti non aveva solo quei due, ma anche numerosi altri,direttamente o tramite prestanome. Gaeta, Bono, Enea, Fidanzati, persino conti che riconducevano a Totò Riina e Bernardo Provenzano. Una banca beccata in simili condizioni avrebbe quantomeno dovuto chiudere i battenti, con messa  sotto sequestro. Macché, né la Banca d'Italia, la magistratura, la Guardia di di Finanza, il Tesoro o il ministero delle Finanze andarono a fondo, e così nel 1984 arrivano due finanzieri di Zurigo (ancora Svizzera), Rubino Mensch e Karl G. Burkhardt, come

Rinascita Terracina: Berlusconi 17° prima di scendere in politica

Rinascita Terracina: Berlusconi 17° prima di scendere in politica: avuti con i banchieri  piduisti  del Monte dei Paschi di Siena e della Bnl, e a quelli che intrattenne con giornalisti (Gervaso e Di Bell...

Berlusconi 17° prima di scendere in politica


avuti con i banchieri  piduisti  del Monte dei Paschi di Siena e della Bnl, e a quelli che intrattenne con giornalisti (Gervaso e Di Bella) e editori (Rizzoli e Tassan Din). Del resto, la stessa storia della P2 dimostra come la falsa testimonianza sia essa stessa prova di “appartenenza” alla Loggia segreta, proprio perché i “listelli” piduisti erano vincolati alla segretezza da un giuramento e da regole che li vincolavano alla fedeltà della Loggia”.
 Nel corso della sua deposizione davanti alla Commissione d'inchiesta sulla P2 anche il piduista Bruno Tassan Din (ad del gruppo Rizzoli Corriere della Sera) confermerà: “Gelli era molto amico di Berlusconi, e in diverse occasioni mi disse di fare degli accordi con lui sia nel settore della televisione che dell’editoria. lo conoscevo Berlusconi direttamente, e questo in verità mi fece riferimento alla opportunità di un accordo nel quadro anche dei contatti che lui aveva con Gelli”. Torniamo alla Banca Rasini  Come è stato detto, nel 1974 era arrivato il nuovo direttore generale deIl’Istituto, Antonio Secchione. Costui si è dato talmente da fare che il valore della banca è letteralmente esploso, passando dal miliardo del 1974 ai 4Omiliardi del 1984. Sul come lo vedremo tra poco. Ma anche di uno dei nuovi consiglieri, l’avvocato romano Mario Ungaro, c’è da dire qualcosa. Questi si è detto che era amico di Sindona e Andreotti. In effetti doveva essere davvero molto amico, fidato, per quei due, se proprio Ungaro fu il latore di una lettera scritta da Sindona e diretta ad Andreotti. Questo il testo della lettera ripreso dalle “Relazioni” della Commissione parlamentare d’ inchiesta  sul caso Sindona. Scrive Sindona: “Lei dovrebbe fare qualcosa almeno in Italia, e precisamente: sollecitare la Banca d”Italia per la sostituzione di Ambrosoli; ridimensionare il comportamento del giudice istruttore e del pubblico ministero che dopo tre anni non sono riusciti a prendere alcun provvedimento conclusivo, eccezion fatta per il mandato di cattura; trovare una soluzione per la Banca Privata Italiana, sollecitando gli interessati, tale da far cadere il presupposto dei reati fallimentari”. Niente male, vero? Ma il bello arriva adesso.
Nella notte del 14 febbraio 1983 scatta quella che è stata definita  l’0perazione San Valentino”, la più imponente operazione degli ultimi anni contro la mafia e la camorra. Un blitz sviluppato contemporaneamente a Milano, Roma, Palermo e in altre città. 130 tra ordini e mandati di cattura emessi, 200 perquisizioni, decine di denunciati, sequestrati beni immobili, società, azioni, bloccati assegni e conti correnti per diverse centinaia di miliardi. Solo a Milano i provvedimenti restrittivi emessi sono 52, dei quali 30 eseguiti, 70 i provvedimenti di sequestro, 164 le persone denunciate. I’accusa contestata è quella dell'art. 416 bis del Codice penale: “Appartenenza ad associazione a Delinquere finalizzata  alla  consumazione di una serie interminabile di delitti  contro la persona, quali omicidi e sequestri, contro il patrimonio, quali estorsioni e ricettazioni, contro l'amministrazione della giustizia, quali favoreggiamento, contro la pubblica amministrazione, quali corruzione, di delitti di detenzione e porto d'armi, di delitti legati alla gestione di attività economiche e alla realizzazione di profitti e vantaggi  ingiusti”. Tra le persone catturate figurano Luigi Monti, Antonio Virgilio, Romano Conte, Carmelo Gaeta, Antonio Enea, Giovanni Ingrassia, Claudio Giliberti, Giuseppe Bono e altri. Ordine di cattura anche per Gaetano Fidanzati, Alfredo Bono (fratello di Giuseppe), Vittorio Mangano (chi si rivede!), Ugo Martello detto “Tonino”, tutti noti mafiosi da tempo in carcere.
E la Banca Rasini, direte? La Banca Rasini non è altro che uno degli  istituti  di credito sotto inchiesta a Milano, in Italia e all'estero, segnatamente la Svizzera. Buona parte dei mafiosi arrestati sopra nominati erano correntisti della banca, direttamente o per tramite. Solo un paio di esempi. “Sul conto corrente n° 6861 acceso da Antonio Virgilio presso la Rasini transitano, tra il 28 febbraio 1980 e il 31 maggio 1982, operazioni per circa 50 miliardi di lire. Inoltre la Rasini, nel periodo tra febbraio “81 e novembre '82, sconta a Virgilio 135 effetti per oltre un miliardo. Parte degli effetti, 360 milioni, proveniva da una gioielleria di piazza di Spagna a Roma (secondo la requisitoria del Pm nel troncone romano nel procedimento contro la “mafia dei colletti bianchi”)

DOPO  CHE LA SVIZZERA HA SMENTITO BERLUSCONI , LUI  NE HA SPARATO UN’ALTRA : L’IMU( 4 MILIARDI DI  EURO) LA  RIMBORSERO’ CON I MIEI SOLDI! CREDO CHE TUTTE LE PERSONE DEMOCRATICHE DEVONO DARE UN VOTO UNITARIO PER COMBATTERE E MAGARI ABBATTERE PER SEMPRE QUESTA DERIVA POPULISTA, DEMAGOGICA , ARROGANTE  E  PREPOTENTE.
QUINDI  RITENGO UTILE CHE OGNI PERSONA DI SINISTRA FACCIA TUTTO IL POSSIBILE PER VOTARE E FAR VOTARE IL CENTRO SINISTRA, ANCHE ANDANDO CONTRO LE “NOSTRE  PROPRIE APPARTENENZE” SPECIALMENTE AL SENATO.
IO HO FIDUCIA NELLA TENUTA DEL NUOVO CENTRO SINISTRA.
BISOGNA VOTARE PER IL CAMBIAMENTO DELL’ITALIA.
 LA SERIETA’ E LA COMPETENZA  AL POTERE.
IO CONDIVIDO  E VOTO BERSANI PERCHE’ EGLI  INCARNA
ABBASTANZA I MIEI FONDAMENTALI , PERCHE’:
HA OTTIME RADICI POLITICHE,
BUONE E GIUSTE  LIBERALIZZAZIONI,
ATTENZIONE NECESSARIA ALLA MORALIZZAZIONE
DELLA VITA PUBBLICA A COMINCIARE DALLA POLITICA.
RIDUZIONE  DEL COSTO DEL LAVORO, IMPRESA E LAVORATORI
PER FAVORIRE CRESCITA E CONSUMI E QUINDI  POSTI DI LAVORO.
PRIORITA’ PER SCUOLA, RICERCA E MENO TICKET ALLA SANITA’.
LOTTA ALLA CRIMINALITA’ ED ALLA CORRUZIONE.
SBUROCRATIZZAZIONE E MENO CONSULENZE.
DIRITTI  E  REGOLE.
LA SUA FILOSOFIA POLITICA  E’ COMUNQUE SEMPRE
RIVOLTA A SALVAGUARDARE IN CONCRETO I  PIU’ DEBOLI.

LA SERIETA' AL POTERE


DOPO  CHE LA SVIZZERA HA SMENTITO BERLUSCONI , LUI  NE HA SPARATO UN’ALTRA : L’IMU( 4 MILIARDI DI  EURO) LA  RIMBORSERO’ CON I MIEI SOLDI! CREDO CHE TUTTE LE PERSONE DEMOCRATICHE DEVONO DARE UN VOTO UNITARIO PER COMBATTERE E MAGARI ABBATTERE PER SEMPRE QUESTA DERIVA POPULISTA, DEMAGOGICA , ARROGANTE  E  PREPOTENTE.
QUINDI  RITENGO UTILE CHE OGNI PERSONA DI SINISTRA FACCIA TUTTO IL POSSIBILE PER VOTARE E FAR VOTARE IL CENTRO SINISTRA, ANCHE ANDANDO CONTRO LE “NOSTRE  PROPRIE APPARTENENZE” SPECIALMENTE AL SENATO.
IO HO FIDUCIA NELLA TENUTA DEL NUOVO CENTRO SINISTRA.
BISOGNA VOTARE PER IL CAMBIAMENTO DELL’ITALIA.
 LA SERIETA’ E LA COMPETENZA  AL POTERE.
IO CONDIVIDO  E VOTO BERSANI PERCHE’ EGLI  INCARNA
ABBASTANZA I MIEI FONDAMENTALI :
HA OTTIME RADICI POLITICHE,
BUONE E GIUSTE  LIBERALIZZAZIONI,
ATTENZIONE NECESSARIA ALLA MORALIZZAZIONE
DELLA VITA PUBBLICA A COMINCIARE DALLA POLITICA.
RIDUZIONE  DEL COSTO DEL LAVORO, IMPRESA E LAVORATORI
PER FAVORIRE CRESCITA E CONSUMI E QUINDI  POSTI DI LAVORO.
PRIORITA’ PER SCUOLA, RICERCA E MENO TICKET ALLA SANITA’.
LOTTA ALLA CRIMINALITA’, ALLA CORRUZIONE E ALL'EVASIONE.
SBUROCRATIZZAZIONE E MENO CONSULENZE.
DIRITTI  E  REGOLE.
LA SUA FILOSOFIA POLITICA  E’ COMUNQUE SEMPRE
RIVOLTA A SALVAGUARDARE IN CONCRETO I  PIU’ DEBOLI.