Amministratore Antonio Alla
Rinascita Terracina: Berlusconi 20,° prima di scendere/salire in politi...
Rinascita Terracina: Berlusconi 20,° prima di scendere/salire in politi...: A fine maggio '97 viene arrestato negli Usa Felice Rovelli, figlio del defunto Nino , in esecuzione di una richiesta internazionale bas...
Berlusconi 20,° prima di scendere/salire in politica
A fine maggio '97
viene arrestato negli Usa Felice Rovelli, figlio del defunto Nino, in
esecuzione di una richiesta internazionale basata sull'ordìnanza emessa dal Gip
milanese Alessandro Rossato. Si contesta ii reato di corruzione in concorso con
persone da identificare nei confronti degli avvocati Cesare Previti,
Giovanni Acampora e Attilio Pacifico.
L'accusa è che ai tre Nino e Felice Rovelli diedero 70 miliardi affinché,
violando i propri doveri, favorissero i corruttori nella causa con l’lmi. In
seguito a quanto, tra il 2001 e 2003 la Corte d'appello di Roma condanna gli
eredi Rovelli a restituire all'lmi 980 miliardi. Ma il recupero non sarà molto
agevole. Nei mesi successivi verranno unificati i processi Imi-Sir e lodo
Mondatori, con un protagonista: Cesare
Previti. Come si è visto Nino Rovelli era ben addentro alle trame del clan
Berlusconi.
Come abbiamo anche
già visto, tra marzo 1981 e maggio 1984 le varie Holding ricevono oltre 12
miliardi, tutti rigorosamente di provenienza sconosciuta. Ma intanto Silvio
Berlusconi si era ormai lanciato nel business della televisione. Già nel 1980
aveva annunciato di aver investito 40 miliardi
nel nuovo affare mediatico. Con
l'avvento dall'agosto 1983 dell'amico Bettino Craxi alla presidenza del
consiglio, le fortune di Berlusconi lievitano. Prima di continuare, però, due
parole su Craxi. Costui aveva fatto dimettere il precedente governo Spadolini
(quello che aveva messo fuori legge la P2), per poter andare lui al governo.
Ricordiamo molto bene che quando presentò il suo programma questo era pari lo stesso del precedente governo. Al tempo c'era una inflazione pesantissima, a due cifre, Il governo
Spadolini prese delle misure per far scendere l'inflazione, misure che, necessariamente,
avevano bisogno di tempo per vedere i risultati. Fu durante il governo Craxi
che le misure cominciarono a fare effetto, scendendo poco a poco, ma in misura
notevole, a livelli normali. ll curioso, se vogliamo dire cosi, è che l'effetto
arrivò alla sua fine, ricominciando poi lentamente a risalire, proprio
verso il termine del governo Craxi. Ma
Craxi si prese il merito del calo dell'inflazione, mentre in realtà costui non
aveva proprio fatto niente per sostenere quelle misure. Bugiardo al pari del
suo amico.
Torniamo a Silvio.
Come d'incanto le principali banche italiane fanno la fila per prestare soldi all'amico di Bettino. Dalla Centrale
Rischi della Banca d’Italia si vede che fino al 1984 il gruppo Fininvest
lavorava con la Popolare di Novara, la Bnl e il Monte dei Paschi di Siena. Dal
1984 al 1987 Berlusconi ottiene decine di miliardi anche da Cariplo, Comit,
Banca di Roma e Credito Italiano. Si dirà: ma la Fininvest è ormai un colosso. Però qualcosa non quadra. Efibanca, la banca
d'affari del gruppo Bnl, tra il 1982 e il 1993 presta alle società di
Berlusconi ben 295 miliardi. Nel rapporto dei funzionari della ßanca d'Italia
viene assegnata grande rilevanza al
primo finanziamento di 10 miliardi concesso nel 1992 alla Cofint. ll
giudizio iniziale dell'ufficio fidi dell’Efibanca parla di “situazione consolidata alquanto
provata, che al 31 dicembre 1980 evidenzia mezzi propri per circa 16 miliardi
contro debiti per 31. Ma i 10 miliardi vengono puntualmente concessi. Tre anni
dopo, ìn occasìone di una modifica delle garanzie offerte al prìmo finanziamento
Cofint, i responsabili dell'ufficio fidi di Efibanca parlano di "struttura
patrimoniale indebolita”, e notano che a
fronte di debiti certificati da Arthur Andersen nel 1983 pari a 840 miliardi, vi
siano “solo notizie di stampa secondo cui il fatturato del gruppo oscillerebbe
trai 1.000 e ì 1.200 miliardi, senza nessun riferimento al risultato
reddituale conseguito”. Con una simile
relazione la bocciatura di nuovi finanziamenti sarebbe più che logica. Invece
la Dia troverà in margine al documento “un appunto con sigla non appurata:
“relazione non esatta nella sua impostazione.” Insomma, Berlusconi qualche
santo in paradiso dovrebbe averlo in Efibanca. Infatti chi appare tra i consulenti dell'Istituto? Proprio lui, Cesare
Previti! E la società Sirea, Società italiana revisione aziendale, da chi, tra gli altri, è amministrata? Da Giuseppe Previti, fratello di Cesare e
figli entrambi di Umberto. Come si suol
dire, tutto torna. Infatti ben presto Efibanca rinuncia persino a chiedere ipoteche per i finanziamenti- al gruppo Fininvest,
con il collegio sindacale piuttosto silente, quando avrebbe avuto tutti i
diritti per intervenire. Ma pure nel collegio sindacale tanto a posto non
Rinascita Terracina: BERLUSCONI 19° Prima di scendere/salire in politic...
Rinascita Terracina: BERLUSCONI 19° Prima di scendere/salire in politic...: “amministratori”, e la Banca Rasini viene ceduta a Nino Rovelli. Con quali soldi di quest’ultimo non si sa, ma coni gir...
BERLUSCONI 19° Prima di scendere/salire in politica
“amministratori”, e
la Banca Rasini viene ceduta a Nino Rovelli. Con quali soldi di
quest’ultimo non si sa,
ma coni giri poco puliti dell’ambiente si può tranquillamente pensare male.
Ma chi è Nino
Rovelli? E, anzi, era, il proprietario della Sir, Società Italiana Resine,
arrivata praticamente sull'orlo del fallimento. Nel '78, nonostante sia
stato generosamente assistito dal sistema creditizio, ed abbia goduto di grandi
copertine politiche, da Giulio Andreotti
a Giacomo Mancini, Rovelli non ha più mezzi finanziari per andare avanti. Per i finanziamenti alla Sir è nell’occhio
del ciclone la stessa Banca d'Italia,
coinvolta in una inchiesta della magistratura, che finirà nel nulla, che
spingerà il governatore Paolo Baffi,
nella primavera del '79, a rassegnare le dimissioni. Il 19 luglio 1979, per salvare i crediti, le
banche sottoscrivono una convenzione con Rovelli e assumono il controllo della
società: 700 miliardi di debiti vengono trasformati in quote di proprietà in
mano agli Istituti. A firmare
l’intesa sono l’allora presidente dell'Imi Giorgio Cappon e Piero Schlesinger,
presidente del costituendo consorzio bancario di salvataggio, che succederà a
Cappon al vertice dell’Istituto, rimanendovi però solo sei mesi, fino all'estate
dell'80. Nella convenzione si afferma che
Rovelli potrà riavere il l0% della Sir se
le valutazioni del patrimonio netto del gruppo daranno luogo a plusvalenze.
Nel 1980 viene costituito il Comitato per l’intervento nella
Sir, finanziato con circa 500 miliardi dal Tesoro, che rileva il 60% della
Sir-Rumianca. Il resto rimane alle banche.. Nel 1982 inizia la battaglia delle
carte bollate. La mancata applicazione dell’accordo del 19 luglio 79 induce
Rovelli a una vertenza giudiziaria.
Malgrado il dissesto della Sir abbia provocato una voragine nei conti, Rovelli
dai banchi dell’imputato va a indossare ì panni del danneggiato. Nel 1986 il
Tribunale Civile di Roma, sezione prima, presidente
Filippo Verde, ricordatevi il nome, dà
ragione a Rovellì, e nomina tre periti per la valutazione della Sir e per
calcolare l’ammontare del risarcimento all’ex azionista del gruppo chimico. Nel 1988 la Sentenza viene convalidata in
appello. Nel 1989 la Cassazione accoglie il ricorso dell’Imi e annulla la
precedente sentenza. La causa torna in Corte d'Appello.
Nel novembre del 1990 la Corte d'Appello, giudici Arnaldo Valente e Vittorio Metta,
ribalta la sentenza della Cassazione. Viene
intimato all’lri il risarcimento di 800 miliardi a Rovelli. Un mese più
tardi Nino Rovelli muore in Svizzera; dove nel frattempo ha spostato la
residenza. L’Imi ricorre nuovamente in
Cassazione. Il giudice Metta si dimetterà poi dalla magistratura e diventerà
associato dello studio legale di Cesare Previti
Il 2 gennaio' 1992
l’udienza davanti alla prima sezione civile della Suprema corte si conclude con un colpo di scena: scompare la procura speciale
conferita dall’Imi al collegio di difesa che lo deve rappresentare in giudizio.
Il30 gennaio l'Imi sporge denuncia contro ignoti per la
scomparsa della procura speciale dagli incartamenti
depositati in Cassazione. Il giorno seguente ì legali dell’Imi sollevano
eccezione di incostituzionalità verso l’articolo 369 del codice di procedura
civile, in quanto lederebbe il diritto alla difesa. Il 6 novembre la Consulta
decide di rimettere il giudizio alla Cassazione, a cui spetta di interpretare
le leggi ordinarie. La procura scomparsa
riapparirà nel fascicolo, accompagnata da una lettera anonima, il 10 giugno
1993.
Il 14 luglio 1993 la
prima sezione civile della Cassazione condanna definitivamente l’imi a
risarcire gli eredi Rovelli.
Presidente è Vincenzo Salaria, consiglieri Antonio Ruggiero, Giuseppe Borre,
Gian Carlo Bibolini (relatore), Rosario Morelli. Il risarcimento previsto per
il 29 ottobre viene effettuato solo all’inizio del `94. Sono sui 900 miliardi ma gli
eredi Rovelli chiedono all’Iri altri 60 miliardi per il ritardo. Ma il 1° luglio 1993 l’lmi inizia causa di risarcimento contro il consorzio
bancario di salvataggio e propone il “ricorso per revocazione contro la Cassazione
per errori di fatto”. Il ministero del
Tesoro “ha proposto opposizione di terzo contro la sentenza della Corte
d'appello“
Iscriviti a:
Post (Atom)