30esima parte della storia di Berlusconi, con Previti e company.


come Francesco Pacini Battaglia, quello della Karfineo di Ginevra, da cui transitavano le mazzette pagate a Psi e Dc dall’Eni. Ma una storia dove forse c'é anche qualcosa di diverso perché, quando il Rossi viene arrestato, nella valigetta il magistrato Antonio Di Pietro trova delle carte che non si aspettava. Spunta infatti  uno Strano fascicolo di appunti “riguardanti il Sismi (il servizio segreto militare) e l’organizzazione centrale della Difesa”. Questo la giustificazione di Giancarlo Rossi: “Al riguardo dichiaro che io ho ottimi rapporti con l’attuale ministro della Difesa Previti. Mi sono documentato sull'organigramma  della Difesa per parlarne con Cesare Previti, per scambiare con lui opinioni e dare le mie valutazioni”. Certo che come spiegazione è piuttosto singolare. Come se fosse normale che un tizio vada in giro con documenti sul Sismi e sulla Difesa. Infatti, ecco quello che si dice.
“L'arresto dell’agente di cambio romano Giancarlo Rossi...sta creando più di un imbarazzo al governo Berlusconi. E” stato lo stesso operatore di Borsa a rivelare i suoi rapporti con Cesare Previti, ministro della Difesa...al sostituto procuratore Antonio Dì Pietro. Previti ha replicato dicendo di avere visto Rossi  occasionalmente e di non aver mai fatto affari con lui. La realtà è un po' più complicata. Stefano Previti, figlio del ministro, avvocato come il padre, ha lavorato per il recupero crediti della Fincom, controllata fino al 1989 dalla famiglia Lefebvre d’Ovidio, e dallo stesso Rossi attraverso una quota minoritaria intestata alla sorella Stefania. C’è di più. In occasione delle ultime elezioni politiche Rossi ha svolto, durante la campagna elettorale. attività a favore di due candidati. Uno è il suo ex socio e agente di cambio Fabrizio Sacerdoti, già segretario della Dc romana quando Vittorio Sbardella ne era il leader incontrastato. Sacerdoti è stato eletto deputato nella lista “Forza Italia”. L’aItro candidato di Rossi era proprio Previti. Lo studio legale dell ”attuale ministro della Difesa era uno dei recapiti ufficiali di Rossi a Roma...Le relazioni Rossi/Previti, per quanto inquadrate in un rapporto fra professionisti, non sembrano proprio occasionali. E” stato Rossi, per esempio, a presentare Previti a Fabrizio Cerina, titolare del gruppo bancario/finanziario in liquidazione Attel. E alla luce di alcune circostanze, non sono casuali i rapporti fra società di Rossi e società appartenenti al gruppo Fininvest. Nel dicembre 1993 la Cofiniab di Rossi ha comprato per 3,3 miliardi di lire un immobile mila Edilnord di Paolo Berlusconi” (“ vittima” ,da sempre, del fratello più blasonato).
Nel settembre l994 la cupola berlusconiana decide di dotare il partito-azienda “Forza Italia” di un segretario politico. Candidato naturale sarebbe il suo creatore, Marcello Dell'Utri. Ma costui è un pochino bruciato per via di inchieste in cui e coinvolto e per via di certe frequentazioni mafiose. Allora il segretario non può essere che l”altra entità della Fininvest, l’avvocato e ministro Cesare Previti. Eletto con due soli voti: quello di Berlusconi e quello di Dell’Utri. Previti era il terzo uomo. Democrazia avanzata. .

Dopo che il 21 novembre '94 viene coinvolto nelle indagini sulle tangenti alla Guardia di Finanza,il 22 dicembre successivo Berlusconi e il suo governo è costretto a dimettersi per via di una mozione di sfiducia della Lega Nord, che non condivide più la sua politica sociale e preme per la risoluzione del conflitto  di interessi. Bisogna dire che all’epoca i leghisti avevano ancora un’etica. Nei quasi nove mesi di govemo, un parto in piena regola, Berlusconi con i suoi Sodalí non lascia certamente tracce memorabili. Aveva appena cominciato a farsi gli affari propri. Infatti il suo ministro del Tesoro, il commercialista Tremonti, aveva fatto passare una legge che prevedeva la detassazione degli utili reinvestíti, e Ia Fininvest aveva subito approfittato chiedendo al govemo se l’acquisto di film potesse essere considerato investimento detassabile, in modo da poter risparmiare circa 250 miliardi. Cosa pensate che abbia risposto il governo Berlusconi alla Fininvest di Berlusconi? Pensate, la Fininvest aveva nel 1993 debiti ammontanti alla “piccolissima” cifra di  4.500.000.000.000 di lire. Qualcuno doveva pur dargli una manina, no?                                                                                                                                                                       Ma nel suo periodo è riuscito a ribaltare la politica estera dell’Italia nei Balcani. Quanto prima era pericolosamente sbilanciata verso Zagabria, con lui si sbilancia altrettanto pericolosamente verso

29esima parte di Berlusconi

Non c°è proprio da stupirsi, pare che in Fininvest esista una regola molto ferrea: “Pur di salvare Silvio Berlusconi, tutti i gregari sono tenuti al sacrificio di sé; e dunque, se proprio non possono negare la mazzetta, devono caricare su di sé per intero il  peso delle responsabilità del misfatto...0gni volta che salta fuori una tangente Fininvest, Silvio Berlusconi si affretta a precisare che non ne sapeva niente. . .Emblema di questa strana vocazione aziendale al martirio in nome del capo, nonché figura sommamente patetica dell'universo berlusconiano, è il giovane Paolo che viene mandato allo sbaraglio. Nonostante che le società coinvolte nei giri di mazzette fossero tutte, all’epoca dei fatti, di proprietà di Silvio”.
Nella formazione del suo governo, intanto, a Silvio Berlusconi  viene il ghìrìbizzo di nominare a ministro dell' Interno nientemeno che l’avvocato, il suo, Cesare Previti. La cosa, come in subordine la nomina a ministro di Grazie e Giustizia, provoca il veto dal Presidente della Repubblica Scalfaro. ll neo senatore Previti dovrà “accontentarsi” della poltrona di ministro della Difesa, dalla quale può comunque controllare il Servizio segreto militare, l'Arma dei Carabinieri  e le pingui commesse di armamenti. Arrivato ormai sotto le luci dei riflettori, Previti trova il modo di  dichiarare “Si ero protutore della marchesa Casati. Lei aveva deciso di vendere la villa di Arcore a delle persone che a me non piacevano. Così ho detto a Silvio di non lasciarsi scappare questa casa, che era molto bella e stava meglio in mano sua che in mano altrui”.
Nel mentre una anziana signora romana, Giovanna Ralli, denuncia di essere vittima di una disinvolta operazione che ha per protagonista Clelia Previti, sorella di Cesare e figlia di Umberto, attraverso una strana società prevìtìana, e per oggetto un immobile della Ralli situato sulle scogliere dell’Argentario, a Punta Maddalena, una splendida torre spagnola, per il cui acquisto Clelia Previti ha rilasciato alla Ralli 700) milioni di cambiali parte delle quali finite in protesto. La Ralli si rivolge al neoministro Previti, e all‘avvocato Romano Vaccarella, per suo conto, le risponde. “Le debbo, purtroppo, comunicare che pur immedesimandosi nel Suo problema, l’avv. Previti non è in grado di compiere alcun  intervento sulla sorella Clelia...Pur manìfestandoLe mio tramite la Sua comprensione, nulla può egli fare di concreto neanche per approfondire i termini della questione da Lei sottopostagli”. Per limitarci solo a un “piccolo” fatto, il tempo Previti lo aveva trovato con la marchesina Casati Stampa.Ma lì c’era da guadagnare!
Ma le cronache giornalistiche registrano pure il coinvolgimento di Giuseppe Previti, altro fratello di Cesare e figlio di Umberto, nello scandalo massonico affaristico della Cassa Di Risparmio di Firenze. “0itre l00 miliardi di  fidi non iscrrtti` a bilancio e ormai inesigibili, affidamenti  erogati senza garanzie a imprenditori di dubbia solidità. Comune denominatore del comitato d`affari che dettava legge nella Carifi è l’appartenenza  alla Massoneria. Coinvolto nella vicenda anche Giuseppe Previti, fratello maggiore di Cesare, ministro della Difesa”. Giuseppe Previti risulta indagato dalla Procura della Repubblica di Firenze per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla appropriazione indebita. Però, che famiglia!

Il 21 giugno 1994 la magistratura milanese dispone l’arresto del faccendiere romano Giancarlo Rossi. Rossi è l’intestatario occulto del conto corrente cifrato FF 2927, presso la Trade Development Bank di Ginevra, sul quale sono transitati 2 milioni e 200 mila dollari della maxi tangente Enimont destinati alla Dc. Ma i magistrati hanno scoperto anche altro sull’oscuro faccendiere: “Sei banche sparse fra New York e Lugano. Due società offshore domiciliato a Panama. Altrettanti conti cifrati su cui è passato un migliaio di miliardi. E tre magistrature che indagano: quella di Ginevra per riciclaggio, quella di Roma per concorso in corruzione e quella di Milano per violazione della legge sul finanziamento dei partiti. La storia del signor Giancarlo Rossi, professione agente di cambio finito a San Vittore, non è proprio una bella storia. Una storia  dove compaiono vecchie conoscenze di Tangentopoli, come il finanziere Sergio Cusani e l”ex responsabile delle relazioni esterne del gruppo Ferruzzi, Luigi Bisignani, già affiliato alla P2. E