Amministratore Antonio Alla
Rinascita Terracina: Srls a 1euro anche per i giovani con meno di 35 an...
Rinascita Terracina: Srls a 1euro anche per i giovani con meno di 35 an...: Srls anche per i giovani con meno di 35 anni. ...
Srls a 1euro anche per i giovani con meno di 35 anni
Srls anche per i
giovani con meno di 35 anni.
L’idea imprenditoriale a un
solo euro di capitale: basta questo a un giovane con
meno di 35 anni per poter aprire una srl semplificata.
La nuova forma societaria è
stata introdotta con la legge sulle liberalizzazioni di inizio anno e, dallo scorso 29
agosto è
applicabile, dopo che è entrato in vigore il modello standard di statuto societario. Ma se l’estrema
semplicità di avvio impresa è il punto di forza, oltre che la principale
innovazione, delle neonate srls, la
dotazione minima di capitale potrebbe anche rivelarsi il principale punto di
debolezza.
Perchè
se è vero che legalmente non sono più necessari i 10mila euro minimi per aprire
una normale srl, è anche vero che poi l’azienda in qualche modo dovrà
anche finanziarsi. Ed è evidente che l’assenza di capitale non rappresenta una
garanzia per la banca. Su questo le opinioni
degli esperti concordano: il problema è il credito, e in un momento in cui
il sistema bancario fa fatica a finanziare il sistema delle imprese sembra difficile pensare
che riesca a destinare grandi risorse a società che non danno garanzie
adeguate.
C’è però un’altra
considerazione da fare: anche i 10mila euro che rappresentano il minimo
necessario per aprire una srl non sono certo una grande garanzia per la banca
chiamata a concedere un prestito o altre forme di finanziamento. Viceversa, una buona
idea imprenditoriale può essere valutata positivamente, e
raccogliere maggior interesse di un’azienda avviata ma con problemi
strutturali.
Resta il fatto che, per
ottenere un finanziamento da una banca, sono necessarie garanzie: in mancanza del
capitale, saranno necessarie fideiussioni o
garanzie da parte di terzi. C’è anche una
terza possibilità, sulla quale si potrà lavorare: i cosiddetti business angel, ovvero
imprenditori o uomini d’affari che investono in imprese
innovative e start
up, prendendosi i
relativi rischi, ma sperando in un soddisfacente ritorno nel giro di qualche
anno. Si tratta di una forma di investimento più frequentata nel mondo
anglosassone, a partire dagli Usa (dove ci sono esempi ormai storici di
aziende inizialmente finanziate da business angel, come Google), che non in Italia, ma esistono
investitori di questo tipo anche in Italia.
Come
detto, per aprire la srl semplificata basta un capitale minimo di un euro,
ma attenzione: non si possono superare i 9999,99
euro. Sopra questa cifra, bisogna cambiare
forma societaria (e
rientrare ad esempio nella normale srl).
Altro
limite è quello dell’età: massimo 35 anni, nessun socio può
superare questo limite, quando scatta il fatidico compleanno bisogna cambiare
forma societaria (per esempio scegliendo la normale srl o anche la srlcr,
srl a capitale ridotto).
L’appena citata srl a capitale ridotto è stata introdotta
prima dell’estate dal decreto Sviluppo, e di fatto rappresenta una risposta a una delle critiche fondamentali
che erano state mosse, anche da parte imprenditoriale, alla nascita delle srl
semplificate: il limite dei 35 anni. Erano stati sollevati anche dei dubbi
di incostituzionalità.
Ora è
possibile aprire srl a capitale ridotto, sempre con dotazione minima di un
euro, anche agli over
35: attenzione, si
tratta di due forme societarie diverse, non sono l’una la naturale prosecuzione
dell’altra.
Quindi, per passare da
una all’altra, è necessario ripetere il passaggio notarile. Ricordiamo che
quest’ultimo è gratuito per la srl semplificata, così come non si pagano imposte di bollo e diritti di segreteria. Basta pagare l’imposta di registro, 168 euro, e a questa
cifra bisogna poi aggiungere la tassa camerale.
Acqua Pubblica
ANDATE A VOTARE!
Continua la
raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare per l'acqua
pubblica ne Lazio. Con la vittoria del 1° quesito referendario del 12-13 giugno
2011 è stata abrogata la norma che prevede l'obbligatorietà della
privatizzazione del Servizio Idrico Integrato. Il referendum è stato
proposto per far valere un principio chiaro: nella gestione dell'acqua, un bene
comune fondamentale, non si devono fare profitti e di conseguenza il privato
deve stare fuori dalla gestione. La risposta dei cittadini votanti
(95,35 % a favore della cancellazione dell'obbligo di
privatizzazione) non può lasciare alcun dubbio sull'opinione, praticamente
unanime, del popolo italiano. Nel Lazio i cittadini che si sono espressi in tal
senso sono più di 2.500.000 cittadini. Perché allora ci stiamo muovendo
con questa raccolta firme? La normativa europea dà ancora la possibilità di
privatizzare il servizio idrico integrato e inoltre entro il 31 dicembre
2012 tutte le regioni dovranno legiferare in materia di servizio idrico,
in particolare relativamente alla riorganizzazione degli Ato (Ambiti
Territoriali Ottimali). Per spingere la Regione Lazio verso
una gestione del servizio idrico pubblica e partecipata, nel rispetto
della volontà popolare, un'ampia coalizione di cittadini, associazioni, forze
sindacali e politiche, già impegnate nei referendum nazionali del 2011, ha
depositato una proposta di legge regionale da sottoporre a referendum
propositivo. La proposta di legge dovrà essere firmata da almeno 50.000
elettori del Lazio e, se entro un anno dalla sua
consegna non sarà discussa, il Presidente della Regione Lazio sarà
tenuto ad indire il voto referendario, in cui cittadine ed i cittadini
saranno chiamati ad esprimersi su questa proposta di legge. La raccolta
firme per il referendum alla proposta regionale per l'acqua pubblica prosegue. Ci sono ancora pochi giorni utili. Cercate i banchetti per firmare o scrivete ai vostri
amici di firmare anche presso l'anagrafe di ogni municipio.
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