Informazione e Partecipazione

Roma e Lazio
Verso il 17 ottobre: Giornata Mondiale di lotta alla povertà
Il 17 ottobre cade la giornata mondiale di lotta alla povertà indetta dall'Onu. La povertà però c'è tutti i giorni, anzi aumenta ogni giorno. Gli obiettivi del millennio di ridurre alla metà tra il 1990 ed il 2015 la percentuale di chi nel mondo vive in condizioni di estrema povertà (meno di un dollaro al giorno) sta miseramente fallendo e nei "paesi ricchi" nuove forme di povertà si sono aggiunte e si stanno via via aggiungendo alle vecchie. Segno che almeno con le modalità sinora sperimentate la "lotta alla povertà" è perdente.
E' dunque opportuno in occasione di questa ricorrenza porci alcune domande e tentare di sbozzare alcuni spunti di riflessione.
Che cos'è la povertà? Da dove ha origine? Come si può fronteggiare?
Ha caratteristiche e dimensioni di una catastrofe, ma la povertà non è un fenomeno naturale imprevedibile e inevitabile come un terremoto o uno tsunami. E' un fenomeno sociale di cui quindi sarebbe possibile individuare l'origine e sradicarne le cause, se lo si volesse e ci fossero energie sufficienti impegnate a farlo.
C'era chi pensava e c'è chi tuttora pensa che la povertà sia colpa dei poveri che, indolenti ed ignoranti, non sono capaci di provvedere a se stessi. A questa visione faceva riferimento la prima legislazione in materia di povertà che ha preso le mosse in Inghilterra nel 1597. C'è chi pensa che da che mondo è mondo "l'eliminazione della povertà non può essere pensata se non in riferimento al potere che un gruppo sociale impone agli altri". Venendo ai giorni nostri, c'è chi pensa, che la povertà sia dovuta a disfunzioni del sistema economico e della organizzazione sociale, sicché per ridurla o eliminarla basterebbero alcune correzioni al sistema. C'è infine chi pensa che la povertà sia l'altra faccia della ricchezza, che sia generata cioè dal modo stesso con cui si produce ricchezza. In effetti è difficile non vedere che ci troviamo in un sistema che toglie a molti, anzi a moltissimi, addirittura ai più, per arricchire pochi, anzi pochissimi; che assistiamo alla crescente concentrazione della ricchezza e al dilagare della povertà; che i ricchi diventano sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri, secondo una frase divenuta comune. Dal 2008 ad oggi "i 10 milioni di supermiliardari del mondo hanno accumulato una ricchezza che Susan Gorge ha stimato in 24,7 triliardi di dollari. Una cifra a 11 zeri".
Sembra dunque necessario che insieme alla lotta alle povertà si sviluppi la lotta alle disparità sociali e si avvii una improcrastinabile lotta per la giustizia sociale e i diritti umani. Occorre cioè avere sempre presente che va modificato radicalmente il modo di produrre e consumare beni e servizi. Questi dovrebbero essere doveri in primo luogo della classe politica, ma è evidente che da molti anni l'azzeramento della povertà non è una priorità. Stiamo assistendo ad un disinteressamento dei vertici nei confronti di queste tematiche. E di conseguenza siamo noi cittadini, noi che costituiamo la società civile, a dover fare la nostra parte. Se infatti modificassimo i nostri comportamenti ed i nostri consumi le modalità della produzione non potrebbero non cambiare dovendo essa adeguarsi alle modificazioni della domanda. Se affidassimo i risparmi al circuito della finanza etica, sottrarremmo risorse alla speculazione finanziaria che è un modo nuovo con cui si impoveriscono tantissimi per arricchire pochissimi, che "L'economista americano James Galbraith ha definito "la più gigantesca truffa della storia". A proposito della quale un economista italiano, Bruno Amoroso, asserisce che "non era mai successo che fosse perpetrato un furto di risparmi di milioni di persone senza che nessuno fosse in grado di reagire".
Si tratta di un impegno di lunga lena, che richiede una mobilitazione vasta e tempi non brevi.
Chi versa in condizioni di estrema indigenza non può attendere però che cambi il mondo per avere una casa in cui riparare, degli abiti da indossare, del cibo per nutrirsi, istruzione per avere consapevolezza di sé e dei propri diritti. Con quanti hanno queste esigenze bisogna attivare senza indugio percorsi di riscatto, secondo modelli di intervento basati sulla partecipazione attiva degli interessati. Il fenomeno della povertà va insomma affrontato con due approcci distinti, ma fortemente collegati, uno di medio-lungo termine ed uno immediato. Senza il primo la "lotta" sarebbe impari e continuerebbe ad essere perdente, senza il secondo nemmeno si riuscirebbe a dare senso e significato al primo.
Per discutere di tutto ciò, per scambiarci informazioni ed esperienze, per mettere a fuoco la possibilità di moltiplicare gli interventi di attivazione dei percorsi di riscatto di chi sta soccombendo sotto l'indigenza estrema, ti invitiamo a venire il 17 ottobre dalle ore 18.00 in poi sotto i Portici di Piazza Vittorio all'altezza dei civici 120-136 (tra Via Buonarroti e Via Leopardi). Oltre che un contributo di idee e di passione, potrai portare quanto pensi possa essere utile (tende, indumenti, copricapo, sciarpe, thermos, etc.) per un soccorso immediato a chi vive nella strada o comunque in condizioni disperate. Ne concorderemo insieme l'utilizzo. Potrai soprattutto dichiarare la tua disponibilità a coinvolgerti in una campagna contro la povertà con le tue competenze e con le modalità che riterrai possibili. Potrai, volendolo, indicare le ore al giorno, o alla settimana o al mese che potrai dedicarvi.
Ti aspettiamo.

primo piano

Primo piano
Verso il 15 ottobre: United for global change
Si svolgerà a Roma sabato 15 ottobre la Giornata europea e internazionale di mobilitazione e lotta alle politiche anticrisi dei governi pagate dai più deboli e che peggiorano la qualità della vita e della democrazia, "United for global change". Sulla scia degli indignados spagnoli e americani ancora a wall street, la giornata di mobilitazione coinvolgerà più capitali europee e del Mediterraneo. Soggetti organizzati, alleanze sociali, gruppi informali e persone mobilitate per un'altra economia, un'altra società e una democrazia vera.
In preparazione del 15 ottobre FOCUS-Casa dei Diritti Sociali, l'Associazione degli Avvocati europei democratici e i Giuristi Democratici stanno predisponendo l'attivazione del Legal Team e chiamano gli avvocati ad attivare la rete.
Come già in precedenza, per il G8 a Roma o la Manifestazione Nazionale Antirazzista il nostro "Centro di orientamento e prima accoglienza Esquilino" in via Giolitti 225 supporta il Legal Team.

SALVA VITA

IL SALVAGENTE - Diritti dei Cittadini
  • Durante una grigliata, Ingrid è inciampata e caduta. E 'stato offerto di chiamare un'ambulanza, ma lei ha assicurato a tutti che era OK ed era inciampata solo a causa delle sue scarpe nuove. Era un po 'pallida e traballante, è stata aiutata a ripulirsi e le è stato portato un altro piatto di cibo. Ingrid trascorse il resto della serata felice e gioiosa. Più tardi il marito di Ingrid chiamò per dire che sua moglie era stata portata in ospedale. Ingrid è morta alle 23.00 di quella sera. Aveva avuto un ictus durante la grigliata. Se i suoi amici avessero saputo come interpretare i segni di un ictus, Ingrid potrebbe essere ancora viva oggi. Alcune persone non muoiono immediatamente. Spesso rimangono a lungo in una situazione disperata. Si richiede solo 1 minuto per leggere quanto segue ... Un neurologo ha detto che se riesce a intervenire entro 3 ore su una vittima di ictus, potrebbe annullarne gli effetti. Ha detto che il trucco sarebbe quello di riconoscere un ictus, per diagnosticare e curare i pazienti entro 3 ore, ma questo non è facile. Riconoscere un colpo: ci sono quattro fasi da cui si riconosce un ictus. -Chiedete alla persona di sorridere (non ce la farà). -Chiedere alla persona di pronunciare una semplice frase (per esempio: "E 'molto bello oggi."). -Chiedere alla persona di alzare entrambe le braccia (lei non può o solo parzialmente). -Chiedere alla persona di tirar fuori la lingua (se la lingua è storta, torsione a destra e a sinistra, è anche un segno di un ictus.) Se lui o lei ha problemi con uno di questi passi, chiamare immediatamente un'ambulanza e descrivere i sintomi della persona al telefono. Un cardiologo ha detto che se si mettono quante più persone possibile al corrente di ciò, si può essere sicuri che qualsiasi vita - forse anche la nostra - può essere salvata. Inviamo quotidianamente tanta "spazzatura" attraverso la rete, ma a volte si può intasare con qualcosa di significativo, non è vero? Se è altrettanto importante per te ... copialo in modo che possa raggiungere più persone che potrebbero cambiare il destino di chi è colpito dall'ictus
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Richiesta Doverosa

TERRACINA: PATRIMONIO DELL'UMANITA'?,
CERTO CHE SERVE, MA DEVE ESSERE INCORNICIATA ALL'INTERNO DI UN VERO PROGRAMMA TURISTICO --CHE PARTA IN PRIMIS DALLA MENTALITA' DI TUTTI I CONSIGLIERI COMUNALI, DI TUTTE LE ISTITUZIONI, SCUOLE DI OGNI GRADO COMPRESE, E DI TUTTA LA NOSTRA COMUNITA'-- E' UN CRIMINE CHE SE NE PARLA DA MOLTI ANNI E MAI ABBIAMO AVUTO LA STOFFA DI DARE ALLA NOSTRA BELLISSIMA CITTA' UNA DECLINAZIONE DEGNA PER DARE UN TESSUTO ECONOMICO
CHE PERMETTA PIU' LAVORO PER I GIOVANI E NON SOLO.
· · · Ieri alle ore 7.54