Rinascita Terracina: A DISTANZA DI 5 ANNI RIPROPONIAMO LA LETTERA FATTA...

Rinascita Terracina: A DISTANZA DI 5 ANNI RIPROPONIAMO LA LETTERA FATTA...: RINASCITA TERRACINA   Rinascitaterracina.blogspot.com Rin t.rinascita@gmail.com - allaantonio@libero.it         ...

A DISTANZA DI 5 ANNI RIPROPONIAMO LA LETTERA FATTA AL SINDACO DI TERRACINA.

RINASCITA TERRACINA
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Fax: 0773 70 30 85

 Sign. Sindaco,
è ormai passato più di un anno, non i classici 100 giorni, da quando Lei dirige la nostra Città e sinceramente, a noi non sembra che la conduzione sia positiva.
Per quanto ci riguarda la responsabilità è da attribuirsi quasi totalmente al suo Partito con le lotte intestine, che sempre fanno del male al paese che si ha il dovere di amministrare, anche se avesse ereditato una città florida da ogni punto di vista: economico, sociale, organizzativo e politico non
avrebbe potuto raggiungere la sufficienza.
.
E’ di questi giorni l’ennesimo blaterismo con botta e risposta, che a noi sembra aria fritta;
una città si amministra se si discute e magari ci si divide su i problemi che l’attanagliano.

Lei ha ereditato una città dormiente e precaria dai punti su richiamati da almeno due decenni e quindi occorra che ne prenda atto ed agisca di conseguenza: faccia il Sindaco, se ritiene di avere idee e capacità, e portaci fuori dal pantano in cui ci troviamo, costi quel che costi, perché siamo in una emergenza non più sopportabile.
                                                                                                                                                                 La nostra economia è al collasso perché non può reggere con una organizzazione vissuta che “manda” via i Clienti e Turisti dagli alberghi, perché sono infastiditi dai decibel alti prodotti dalla musica? di locali autorizzati e non, e non diventi questo problema da dibattere e risolvere subito se si hanno le idee chiare altrimenti rimaniamo ancora per chissà quanti anni “dormienti nel pantano”.

Alcuni anni sono trascorsi da quando l’associazione  Il “Salvagente” Diritti dei Cittadini,  consegnò 1085 firme raccolte frettolosamente, (si era all’inizio di giugno) coinvolgendo la cittadinanza , chiese e prospettò una “ Vertenza Cittadina per L’armonia,” venne ricevuta dall’Assessore al turismo dell’epoca, si promise mari e monti ma nulla si cambiò; l’anno dopo
si produsse un regolamento che non modificò la sostanza del problema ed oggi si nota che la situazione è addirittura peggiorata, non si può andare avanti così.

Perché non è possibile lasciare solo ai Cittadini la conduzione diretta di due diritti come sono
quello al riposo e alla quiete pubblica e quello dei Titolari di attività economiche di chiedere autorizzazioni a fare musica.

In materia il tutto deve essere regolato, indirizzato e deciso in primo luogo dal Sindaco, e a seguire dalla Giunta e dal Consiglio Comunale.
Questi provvedimenti debbono comunque rispettare le leggi vigenti, (decibel, caratteristiche dei locali, zone ecc.) ovviamente è decisivo fare corpo unico, senza smagliature alcune, con tutte le Forze dell’Ordine, con tutti i Dirigenti e con gli altri Istituti preposti ai controlli tecnici.

Noi riteniamo che non sia possibile rilasciare Autorizzazioni a fare musica all’aperto senza rispetto alcuno dei decibel nel centro abitato, in vicinanza di ospedali, case di cura e di riposo, di alberghi, di scuole e via dicendo neanche di giorno. Questo si dovrebbe fare in una Città che aspira (purtroppo da molti anni ormai) a “vivere”di vero turismo.

In poche parole rispettare l’individuo che vuole esercitare il sacrosanto diritto di non essere molestato da decibel intollerabili per ore ed ore. Crediamo che qualsiasi medico possa diagnosticare che tutto ciò mina seriamente la salute psicofisica di chi non vuole o addirittura non può sopportare questo frastuono.

Questo è il compito degli Amministratori, decidere della vita sociale oltre che economica dei
dei nostri Cittadini; se non fosse così sarebbe allora opportuno “eliminare” le elezioni
e …fare decidere tutto ai nostri Dirigenti e Dipendenti, forse ci guadagneremo in salute e in portafoglio.

Noi pensiamo, da SEMPRE, che occorra finalmente creare le condizioni ottimali per un uno
sviluppo vero del turismo, crediamo altresì che con questa organizzazione di città non si va nella giusta direzione, anzi è totalmente sbagliata, … come tutte le “scorciatoie.”       

Perché nessuna Autorizzazione può di per se creare un diritto che possa ritenersi tale
nel suo esercizio, nella misura in cui, in qualsiasi luogo, in ogni ora del giorno e della notte,
CALPESTA un altro diritto, nel nostro caso quello al riposo e alla quiete pubblica, sia dei nostri Concittadini sia dei Turisti. ( chi deve capire capisca: è un REATO)
 


Il presidente
                                                                                                                                              Antonio Alla 

 


GLI INNUMEREVOLI FALSI DEGLI USA VENGONO SEMPRE DI PIÙ A GALLA, NONOSTANTE L' EUROPA SIA SUCCUBE E QUASI FOSSE UNA SUA COLONIA.


La Francia: gli Stati Uniti hanno mentito sull’invasione russa dell’Ucraina
Domenica, 17 Aprile 2016


 Un generale dell’intelligence francese ha dichiarato che i servizi segreti USA, utilizzando la loro autorità nella NATO, hanno fornito false informazioni circa l'invasione della Russia in Ucraina.

Le informazioni sono pubblicate da "Sputnik" citando le parole di un responsabile dell’intelligence della Francia, il generale Christophe Gomart, dette in un suo discorso davanti all'Assemblea Nazionale del paese. Il generale ha sottolineato come gli Stati Uniti forti della loro autorità nella NATO hanno fornito informazioni false.

«Il problema della NATO è che l'intelligence americana è di fondamentale importanza nell'alleanza, mentre l’intelligence francese è considerata in misura minore. Nella NATO avevano dichiarato che i russi preparano l'invasione dell’Ucraina, tuttavia, secondo il centro francese di intelligence militare nulla confermava questa ipotesi» citano i media Christophe Gomart.

La stessa intelligence militare francese aveva con certezza escluso un invasione russa in Ucraina.
«Avevamo infatti stabilito che i russi non avevano né postazioni, né organismi di retroguardia, tra cui ospedali da campo, che potessero consentire loro di compiere un’invasione militare, mentre le unità organizzative di secondo livello non si sono mai spostate dal loro posto», ha aggiunto Gomart.

In precedenza la NATO aveva accusato con regolarità la Federazione Russa dei trasferire materiale militare e personale nel territorio dell'Ucraina.


Rinascita Terracina: CARA COOP, NON TRADIRCI PERCHÉ COSI' FACENDO TRADIRESTI TE STESSA DA PROFONDO DEL TUO DNA.

Lettera aperta al presidente di Unicoop Tirreno,               Marco Lami
Le quattro pagine di Nuovo Consumo, gennaio-marzo, della Sua sfida del 2016.  Lei si è sforzato di essere chiaro e diretto rispetto al percorso e all’obiettivo, anche con l’aiuto del direttore Massimo Lenzi di una “operazione finanziaria”  che vede coinvolte alcune COOP tra cui anche Terracina. L’unica cosa chiara che Lei afferma è che “l’operazione” porterà 25 milioni di euro nelle casse di Unicoop; per il resto le quattro pagine, a parte alcune ideuzze per “confondere” il prossimo, non fanno altro che dire:  nulla, ma proprio nulla cambierà anzi, tutto migliorerà. E via, a cominciare dai prezzi bassi per i Consumatori e per i Soci. Abbiamo letto sulla stampa locale : “LO SPEZZATINO COOP E’ SERVITO”     e, dal mese di maggio tutto passerà nelle mani della “ Svm srl.“ Complimenti, per il coraggio, signor Presidente. Terracina non merita di rimanere senza Coop; molti, dagli anni 90 abbiamo fatto una scelta di campo e da sempre difendiamo la nostra Coop dagli attacchi che provengono da tutte le direzioni. Quì la concorrenza del mercato è diventata insostenibile, aggiungiamo che i circa 50? dipendenti sembrano troppi, con qualche mela marcia? come dappertutto, e allora cosa fate? Irresponsabilmente prendete la scorciatoia dello spezzatino, facendo cassa. Per noi di Terracina affrontare queste problematiche con una  ristrutturazione generale e, con un piano di rientro a tempo, che arrivi anche a diminuzione, in %, dell’orario di lavoro del personale, qualche trasferimento, ecc. Noi, che veniamo da lontano, comprendiamo l’efficacia delle liste separate, delle sezioni Soci, però non bisogna abusarne;  Lei condivide il direttore Massimo Lenzi: “se i soci non leggessero questo articolo, non si accorcerebbero di nulla, non noterebbero il minimo cambiamento.” Quindi ci sono anche altri Soci oltre a quelli delle liste, giusto? E considerato che siamo in molti, non vogliamo essere trattati come Attori passivi anzi, meritiamo rispetto, perché tutti i Soci sono i Vostri datori di lavoro e, per questa scelta di fondo dovrebbe esser prevista, preventivamente, una assemblea generale dei Soci locali del territorio, non solo dei delegati e, non a “decisione” già presa? dall’alto. Presidente Lei ha usato anche: “rivoluzione copernicana” se è riferita solo agli alimenti, a proposito togliamo dal nostro marchio i prodotti con olio di palma e di cocco ricchi di grassi  saturi negativi per l’organismo, è cosa positiva, se è usato anche per tutto il resto, cioè per la Sua sfida del 2016, non va bene perché si snatura il DNA della Coop, e ci ricorda che è stata già usata dalla “nostra” area culturale ed ha prodotto danni ingenti che stiamo ancora pagando in termini di Democrazia, Libertà, Diritti, non solo noi, ma all’Italia intera.

Buon lavoro dalle associazioni e dal presidente Antonio Alla.

CARA COOP, NON TRADIRCI PERCHE COSI' FACENDO TRADIRESTI TE STESSA DAL PROFONDO DEL TUO DNA.

Lettera aperta al presidente di Unicoop Tirreno,               Marco Lami
Le quattro pagine di Nuovo Consumo, gennaio-marzo, della Sua sfida del 2016.  Lei si è sforzato di essere chiaro e diretto rispetto al percorso e all’obiettivo, anche con l’aiuto del direttore Massimo Lenzi di una “operazione finanziaria”  che vede coinvolte alcune COOP tra cui anche Terracina. L’unica cosa chiara che Lei afferma è che “l’operazione” porterà 25 milioni di euro nelle casse di Unicoop; per il resto le quattro pagine, a parte alcune ideuzze per “confondere” il prossimo, non fanno altro che dire:  nulla, ma proprio nulla cambierà anzi, tutto migliorerà. E via, a cominciare dai prezzi bassi per i Consumatori e per i Soci. Abbiamo letto sulla stampa locale :                                                                           “LO SPEZZATINO COOP E' SERVITO                                                                  e, dal mese di maggio tutto passerà nelle mani della " Svm srl " Complimenti, per il coraggio, Presidente. Terracina non merita di rimanere senza Coop; molti, dagli anni 90 abbiamo fatto una scelta di campo e da sempre difendiamo la nostra Coop dagli attacchi che provengono da tutte le direzioni. Quì la concorrenza del mercato è diventata insostenibile, aggiungiamo che i circa 50 dipendenti sembrano troppi, con qualche mela  marcia? come dappertutto, e allora cosa fate? Irresponsabilmente prendete la scorciatoia dello spezzatino, facendo cassa. Per noi di Terracina affrontare queste problematiche con una  ristrutturazione generale e, con un piano di rientro a tempo, che arrivi anche a diminuzione, in %, dell’orario di lavoro del personale, qualche trasferimento ecc. Noi, che veniamo da lontano, comprendiamo l’efficacia delle liste separate, delle sezioni Soci, però non bisogna abusarne; Lei condivide il direttore Massimo Lenzi: “se i soci non leggessero questo articolo, non si accorcerebbero di nulla, non noterebbero il minimo cambiamento.” Quindi ci sono anche altri Soci oltre a quelli delle liste, giusto? E considerato che siamo in molti, non vogliamo essere trattati come Attori passivi anzi, meritiamo rispetto, perché tutti i Soci sono i Vostri datori di lavoro e, per questa scelta di fondo dovrebbe esser prevista, preventivamente, una assemblea generale dei Soci locali del territorio, non solo dei delegati e, non a “decisione” già presa? dall’alto. Presidente Lei ha usato anche: “rivoluzione copernicana” se è riferita solo agli alimenti, a proposito togliamo dal nostro marchio, per quanto possibile i grassi acidi saturi, è cosa positiva, se è usato anche per tutto il resto, cioè della Sua sfida del 2016, non va bene perché si snatura il DNA della Coop, e ci ricorda che è stata già usata dalla “nostra” area culturale ed ha prodotto danni ingenti che stiamo ancora pagando in termini di Democrazia, Libertà, Diritti, non solo a noi, ma all'Italia intera.
Buon lavoro dalle associazioni e dal presidente Antonio Alla.

Rinascita Terracina: ALLA SINISTRA "DEM" E ALLA SINISTRA FRASTAGLIATA D...

Rinascita Terracina: ALLA SINISTRA "DEM" E ALLA SINISTRA FRASTAGLIATA D...: SE LO DICE ANCHE MACALUSO, SIGNIFICA CHE SI E' ANDATO PROPRIO TROPPO OLTRE; E CHE E' URGENTE CHE LA " SINISTRA DEM" E LA...

ALLA SINISTRA "DEM" E ALLA SINISTRA FRASTAGLIATA DI QUESTA NOSTRA ITALIA, MALATA.

SE LO DICE ANCHE MACALUSO, SIGNIFICA CHE SI E' ANDATO PROPRIO TROPPO OLTRE; E CHE E' URGENTE CHE LA " SINISTRA DEM" E LA SINISTRA TUTTA SI METTA INSIEME CON UN PROGRAMMA DEGNO DEI TEMPI CHE STIAMO VIVENDO NEL MONDO, IN EUROPA ED IN ITALIA CHE NON SI ISOLI DALLE NOSTRE RADICI E DAI NOSTRI VALORI; RIPETIAMO RADICI, VALORI, INTELLIGENZA; CHE PER RIUSCIRE PONIAMO UNA DOMANDA: ABBIAMO UNA VENTINA DI COMPAGNI DOTATI DI UN CERTO CARISMA NEL NOSTRO PANORAMA NAZIONALE; CHE ABBIANO I REQUISITI NECESSARI, OLTRE CHE LA VOLONTÀ DI PERSEGUIRE, CON ABNEGAZIONE E FATICA, L'OBIETTIVO DI "RIFARE LA CONTRO RIVOLUZIONE COPERNICANA" FATTA ( DA OCCHETTO ed altri dirigenti) STUPIDAMENTE NEL CONGRESSO DEL FEBBRAIO DEL 1991?

marzo 2016 Antonio Alla

PROCESSATE BUSH E BLAIR PER CRIMINI CONTRO L'UMANITÀ

Lo so che si fa la figura del fanatico, con 'ste storie, anche di sabato... Però, uno se ne sta tranquillo a casa sua aspettando la partita in Tv quando gli cade l'occhio su un  grande e stimabile quotidiano nazionale che annuncia in prima pagina la pubblicazione di un discorso tenuto alla Biblioteca del Congresso di Washington da Tony Blair. E fin qui...

Ma sapete quale tema si era scelto Blair per l'occasione? Ecco il titolo del suo discorso: The Depth Of The Challenge: Why Force Alone Will Not Defeat Islamist Extremism 
(ovvero: La profondità della sfida: ecco perché la forza, da sola, non sconfiggere l'estremismo islamista), liberamente tradotto dal giornale italiano in ”Aiutiamo l'islam a sconfiggere la follia jihadista”.E' un discorsetto banale, pare incredibile che a produrlo sia stato l'uomo che per dieci anni ha guidato il Regno Unito, ovvero una delle potenze europee, e che per otto anni è stato il rappresentante del Quartetto (Onu, Ue, Usa e Russia) per il Medio Oriente e le trattative di pace tra Israele e Palestinesi. Si capisce perché, della sua opera di pacificatore, si ricordano ora soprattutto le note spese, e quell'intero piano del prestigioso hotel American Colony, a Gerusalemme, riservato per anni a lui e al suo staff.

Ma questo è ancor il meno. In realtà, il titolo del giornale italiano è più corretto e azzeccato. Perché il Tony, dette due robette sul fatto che bisogna sconfiggere il Daesh (alla lettera: ”Il primo pilastro di una strategia a largo raggio è sconfiggere Daesh, non soltanto in Siria e in Iraq, ma ovunque”. E questo è quanto, per l'aspetto militare), passa al resto: che è (vedi appunto il titolo) la necessità di appoggiare l'islam moderato contro quello jihadista.

Ora, che per avere successo in politica occorra un po' di faccia tosta lo sappiamo. Ma così tanta? Tony Blair, nel caso la cosa fosse già passata nel dimenticatoio, è quel miserabile che un paio di mesi fa (due mesi, non due secoli), dopo la pubblicazione di alcune mail fino a quel momento secretate, ha dovuto ammettere che la guerra in Iraq del 2003 era stata combinata e decisa tra lui e George Bush addirittura un anno prima, nel 2012, fregandosene altamente delle ispezioni dell'Onu, dell'esistenza o meno delle armi di distruzione di massa che in effetti non esistevano, delle proteste di larga parte dell'opinione pubblica mondiale che, a differenza dei giornali, aveva capito benissimo che cosa bolliva in pentola.

I due, pochi mesi dopo l'attacco all'Afghanistan dei talebani, volevano far la guerra all'Iraq, avevano deciso che l'avrebbero fatta e la fecero, punto e basta. Una guerra che, secondo gli studi più recenti, ha provocato mezzo milione di morti, arrivati dopo un altro mezzo milione di morti (su una popolazione totale di 32,5 milioni di abitanti) causati dall'embargo durato 13 anni (1990-2003), che non scalfì di una virgola il potere di Saddam Hussein ma inflisse agli iracheni sofferenze indicibili. Va anche ricordato che nel 2003, dopo l'invasione dell'Iraq, le Nazioni Unite (buone pure quelle) affidarono a due Paesi la ricostruzione dell'Iraq. Indovinate quali? Usa e Regno Unito, perbacco!

La parte di Tony Blair, in quella porcheria, fu particolarmente penosa. Perché dalle mail l'allora premier inglese fa la figura della dama di compagnia della Casa Bianca, tanto da offrirsi a Bush come propagandista delle ragioni americane presso gli altri Paesi europei. Infine, per completare l'opera, Blair seminò di spie il suo stesso partito, per capire chi andava convinto e come.

Dopo la pubblicazione delle mail, Tony Blair ha chiesto scusa. Ma continua a rifilarci predicozzi come questo della Biblioteca del Congresso, in cui non si vergogna di dire cose come ”in quel vuoto (il Medio Oriente, n.d.r) si faranno spazio individui i cui interessi e i cui valori potrebbero essere contrari ai nostri”. Cioè, proprio ciò che è successo in Iraq con il terrorismo bombarolo prima e con l'Isis poi, grazie a quella guerra inventata da lui e Bush, che ha massacrato un popolo e ha trasformato il Paese  in una fucina di instabilità. A me è capitato di andare diverse volte in Iraq, tra il 2003 e il 2008: e ricordo benissimo il clima di terrore, le esplosioni improvvise, gli ospedali che rigurgitavano di morti e feriti, il settarismo che andava inesorabilmente crescendo.

Se vivessimo in un mondo civile, se le cosiddette ”democrazie liberali” fossero davvero tali nell'intimo, personaggi come Bush e Blair sarebbero già finiti sotto processo, in una qualche Norimberga o Aja delle nostre, accusati di crimini di guerra come Milosevic e Karadzic. e a promuovere il processo sarebbero i loro stessi Paesi, perché i soldati inglesi e americani li hanno uccisi i miliziani di Al Qaeda ma a morire ce li hanno mandati loro, Bush e Blair. Invece noi li copriamo di denaro perché possano ancora spiegarci come funziona la democrazia, il diritto internazionale, i processi di pace.

Per favore, processate Tony Blair. Se non per altro, per impedirgli di parlare e scrivere.